Sinapsi logicoforme connesse

La ricerca artistica di Barbara Grossato, a cavallo dei due secoli, esprime con un
linguaggio raffinato il decennio in cui realizza le sue opere.
Crea veri e propri piece of art di design contemporaneo sia nelle installazioni, che
nelle sculture e sulle tele.
Attraverso l’astrattismo, riproduce trame e contrasti di colore che potrebbero
essere fotogrammi di virus o tessuti organici analizzati al microscopio.
I titoli evocativi a dinamiche psicologiche lasciano estraniato lo spettatore davanti
al processo chimico che potrebbero rappresentare i manufatti.
L’utilizzo di materiali industriali di recupero quali: il cotone, l’acciaio, il piombo e
metallo zincato proiettano il pensiero verso impianti tecnologici avveniristici.
L’ultima creazione dal titolo “Costellazioni” racchiude in sé tutta la poetica
dell’artista immaginando l’universo che forse non è, invece che una cellula.
Le suggestioni che suscita sembrano dissonanti, invece, dialogano tra loro da
punti di vista opposti: uno lontano esterno e uno interiore.
Citando l’antropologo ed esploratore Thor Heyerdahal :<< Non puoi comprare un biglietto per il paradiso, al massimo puoi trovarlo dentro di te>>.
Il cortocircuito emotivo nel quale si viene accompagnati è rappresentato nella
scultura Mercury, una sfera di filo di metallo zincato aggrovigliato come i pensieri
e le emozioni dalle quali non riusciamo a districarci.
Il contraltare di questo lavoro è invece il tondo “Memorie”, realizzato con tecnica
mista e ceramica nel quale i vuoti e i volumi pieni danno ordine e armonia come
nella consapevolezza acquisita con la meditazione.
L’esperienza che si ha nella visita della collezione esposta è un momento
contemplativo sui ritmi della vita e il bisogno di rimettere a fuoco il proprio “io”.

Luca Ricci